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Bono e The Sphere di Las Vegas: l’ipocrisia di un paladino ​dell’ambiente e dei diritti umani

di Elisabetta Ottino - 23 agosto 2024

Bono, frontman degli U2, è noto in tutto il mondo non solo per la sua musica, ma anche per ​il suo impegno a favore dell'ambiente e dei diritti umani. Da decenni, Bono si è ​presentato come un difensore delle cause più nobili: la lotta contro la povertà globale, la ​giustizia sociale e, soprattutto, la protezione dell'ambiente. Eppure, la recente decisione ​degli U2 di esibirsi in The Sphere di Las Vegas solleva gravi dubbi sulla coerenza tra le ​parole di Bono e le sue azioni. La sfera tecnologica, tanto osannata quanto criticata, ​rappresenta un paradosso evidente rispetto ai valori che Bono ha sempre proclamato.

The Sphere di Las Vegas: un simbolo di spreco e disuguaglianza


The Sphere di Las Vegas è una delle strutture più avanzate e impressionanti al mondo. Alta ​111 metri e larga 157 metri, questa sfera gigantesca è rivestita da 1,2 milioni di LED, capaci ​di riprodurre 256 milioni di colori, trasformando l'intera superficie in uno schermo visibile da ​chilometri di distanza. Al suo interno, uno schermo LED sferico di 15.000 metri quadrati con ​una risoluzione 16K avvolge completamente gli spettatori, creando un'esperienza visiva ​immersiva senza precedenti. Il sistema audio 3D, supportato da 164.000 altoparlanti, offre un ​suono che proviene da ogni direzione, mentre sedili con vibrazioni tattili trasmettono ​sensazioni fisiche, amplificando ulteriormente l’esperienza.


Ma tutto questo ha un prezzo, non solo in termini di costo dei biglietti, che raggiungono cifre ​astronomiche, ma anche in termini di impatto ambientale. The Sphere è un monumento al ​consumismo energetico, un colosso che consuma enormi quantità di energia per alimentare ​i suoi LED, schermi e sistemi audio. Il suo inquinamento luminoso è un problema ​significativo, contribuendo a rendere il cielo notturno di Las Vegas ancora più opaco e ​soffocante.


Bono: da Paladino del green a complice del consumo sfrenato


La decisione di Bono e degli U2 di esibirsi in un luogo come The Sphere non può essere vista ​come una semplice scelta artistica. Si tratta di una palese contraddizione rispetto ai principi ​che Bono ha predicato per tutta la sua carriera. Come può un artista che ha trascorso anni a ​sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre le emissioni di carbonio, ​difendere i poveri e promuovere l'equità sociale, scegliere di esibirsi in un tempio del ​consumismo energetico?


Non si tratta solo di una questione di coerenza personale, ma di un segnale pericoloso che ​Bono manda al mondo. Partecipare a uno spettacolo in un luogo che rappresenta l’apoteosi ​dello spreco energetico e dell’esclusività economica significa abbandonare i valori ​dell'ambientalismo e della giustizia sociale in nome del lusso e del profitto. The Sphere non ​è solo un luogo per concerti: è un simbolo della disconnessione tra le élite e le realtà che ​affrontano milioni di persone nel mondo.


Un film per pochi eletti


Ad aggravare ulteriormente questa contraddizione, il film-concerto "U2: UV Achtung Baby ​Live at Sphere", in uscita a settembre, sarà visibile solo all’interno di The Sphere. Questo ​significa che chi vorrà assistere al film dovrà pagare cifre esorbitanti per un biglietto, rendendo ​l’esperienza accessibile solo a una ristretta élite. Questa esclusività è l'antitesi di tutto ciò che ​Bono ha sempre sostenuto. Come può un uomo che ha dedicato la sua vita a combattere la ​povertà globale giustificare la partecipazione a un evento che esclude la stragrande ​maggioranza dei suoi fan?


L’ipocrisia di Bono: le parole non bastano più


Le azioni di Bono e degli U2 a Las Vegas mettono in luce una cruda verità: le parole non ​bastano più. Non è sufficiente parlare di cambiamento climatico e giustizia sociale se, allo ​stesso tempo, si sceglie di partecipare a eventi che rappresentano tutto ciò che si dice di ​combattere. La coerenza è fondamentale, e Bono, con questa scelta, rischia di perdere gran ​parte della credibilità che ha accumulato nel corso della sua carriera.

L'apparizione di Bono in The Sphere non è solo un tradimento dei suoi principi, ma un insulto ​a tutti coloro che hanno creduto nel suo messaggio. È un segno che, alla fine, anche i più ​grandi difensori delle cause giuste possono cadere nella trappola del consumismo e ​dell’ipocrisia.

In conclusione, la decisione degli U2 di esibirsi in The Sphere di Las Vegas e di rendere il loro ​film-concerto accessibile solo a pochi ricchi spettatori è un duro colpo per l’immagine di Bono ​come paladino dell’ambiente e dei diritti umani. In un mondo che ha bisogno di azioni concrete ​per affrontare la crisi climatica e le disuguaglianze sociali, la scelta di Bono risulta non solo ​incoerente, ma profondamente deludente.


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